Quando una donna è incinta, la sua pressione arteriosa va incontro a una grande varietà di cambiamenti che sono connessi alle diverse fasi dello sviluppo del feto. Essa, infatti, tende a salire fino al raggiungimento della ventesima settimana: dopodiché, da quel momento in poi ritorna su valori normali, fino alla ventiquattresima settimana. Alla pressione alta in gravidanza possono essere correlate numerose patologie di cui è bene essere consapevoli per una prevenzione adeguata. Ce le spiega in questo articolo la Farmacia Pelizzo una delle più competenti farmacie di turno di Udine.
L’ipertensione gestazionale, per esempio, è quella che si manifesta a partire dalla ventesima settimana di gravidanza; se è vero che nella maggior parte dei casi scompare in modo fisiologico dopo il parto, è altrettanto vero che in alcune circostanze rischia di trasformarsi in preeclampsia, a maggior ragione nel caso in cui venga diagnosticata prima di trenta settimane. Vi è, poi, l’ipertensione cronica, termine che sta a indicare una situazione nella quale una donna soffre di pressione alta già prima di rimanere incinta. Il problema, dunque, in questo caso non è strettamente correlato alla gravidanza. Il trattamento per cui si opta consiste semplicemente nell’assunzione di medicinali ad hoc finalizzati ad abbassare la pressione. Va detto, comunque, che gli specialisti annoverano nella casistica dell’ipertensione cronica anche le situazioni di alta pressione che si sviluppano nelle prime venti settimane di una gestazione.
Infine, vale la pena di conoscere l’ipertensione cronica con preeclampsia sovrapposta: in sostanza, è una ulteriore alterazione dell’ipertensione cronica, che ha luogo nel momento in cui una donna ha la pressione alta prima di rimanere incinta e in seguito ha a che fare con delle complicazioni, o con un aumento della quantità di proteine nelle urine, con l’avanzare della gravidanza.
Detto ciò, non bisogna allarmarsi più del dovuto né fasciarsi la testa prima del tempo, dal momento che tutti gli specialisti sono concordi nel ritenere normali le alterazioni della pressione del sangue nel corso di una gravidanza. Tutte le variazioni che si verificano, in assenza di disturbi patologici, sono collegati con le diverse fasi di sviluppo del feto. La pressione, in particolare, è solita salire fino alla ventesima settimana, per poi abbassarsi in modo progressivo nel mese successivo. Un ruolo decisivo, in questo senso, è quello che viene svolto dal progesterone ormonale, il quale è direttamente coinvolto nel rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni: ecco perché in realtà nel primo e nel secondo trimestre di una gestazione la pressione può essere addirittura più bassa del previsto. Rivolgersi al proprio medico in caso di dubbi è come sempre fondamentale.