Se siete affascinati da una carriera come Amministratore Delegato, ecco alcuni consigli per diventarlo. Anche se gli individui dotati di spiccate qualità di leadership sono forse quelli più predisposti per natura a diventare manager e dirigenti, è pur vero che non si diventa Amministratore Delegato da un giorno all’altro, ma solo a seguito di un percorso lavorativo e formativo costruito giorno dopo giorno, guadagnandosi il rispetto dei membri della propria azienda, in primis del Consiglio di Amministrazione, e dimostrando di esserne un elemento fondamentale, nonché il motore strategico del suo operato. Ecco cosa fare per diventare CEO.
Cosa studiare
Anche se è vero che molti CEO e manager famosi non si sono mai laureati, come per esempio Bill Gates o Mark Zuckerberg, che possono fregiarsi solo della laurea ad honorem conferitagli da Harvard, si tratta più dell’eccezione che della regola.
Per diventare Amministratore Delegato è infatti necessario studiare molto e unire allo studio teorico anche una buona preparazione sul campo e diversi anni di gavetta. I manager più preparati e competenti sono in genere quelli che si sono laureati e poi hanno avuto un’esperienza lavorativa internazionale o hanno diretto una loro piccola azienda, un banco di prova per poi cimentarsi con la scalata dirigenziale di imprese più strutturate. In ambito nazionale un buon esempio può essere l’AD e Vice Presidente Esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera, che si è laureato in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, è quindi partito per Londra per lavorare in una società di logistica, tornando poi in Italia per fondare la sua prima compagnia impegnata nello stesso settore, la Sogemar, il primo passo per giungere in Camfin e poi in Pirelli.
Ma cosa studiare quindi per diventare dei buoni CEO? Sicuramente è meglio optare per una carriera universitaria in materie vicine al proprio settore di interesse o a quello di cui si occupa l’azienda che un giorno aspiriamo a fondare o dirigere. Infatti non è detto che un Amministratore Delegato debba essere anche il fondatore dell’azienda, perché questo è un ruolo che si guadagna sul campo: si pensi a Sergio Marchionne, che dopo le lauree in Filosofia, in Legge e un Master in Business Administration (MBA), ha lavorato per diversi anni all’estero come dirigente, per poi entrare nel CdA di FIAT e infine diventare CEO di Fiat Chrysler Automobiles N.V..
Tra le lauree che più aiutano a intraprendere questa carriera ci sono sicuramente quelle in Economia, in Legge e in Ingegneria gestionale, soprattutto se conseguite presso Università prestigiose, nonché i Master in Business Management e Administration, soprattutto quelli che prevedono una formazione a livello internazionale. Per aiutare gli aspiranti CEO nella scelta dell’istituto di formazione e del Master più adatto, esiste una classifica annuale dei migliori Master del settore, dove per il 2017 il Master in International Management della SDA Bocconi è al 10° posto.
Come muoversi in azienda
Una volta che vi sarete formati e sarete riusciti a fondare una vostra impresa o ad entrare nell’azienda dei vostri sogni, dovrete dimostrare di possedere le doti di un vero Amministratore Delegato: spiccate doti di leadership, elevata capacità di problem solving, predisposizione all’assunzione di rischi e responsabilità, lungimiranza nella gestione del denaro e delle risorse umane e materiali dell’azienda.
Inoltre, dato che il vostro compito è quello di gestire l’azienda e guidarne l’operato, per programmarne gli obiettivi e rappresentarla all’esterno, dovrete conoscerla in ogni dettaglio e sotto ogni punto di vista, non solo per quanto riguarda la parte fiscale, gestionale e amministrativa, ma anche ogni singolo dipartimento, di cosa si occupa, con quali risultati, con quali figure di riferimento e così via.
Per questo un buon Amministratore Delegato, deve innanzitutto circondarsi di un nutrito team di persone in grado di aiutarlo e di sopperire alle sue mancanze: anche se si può credere che a fare da soli si fa meglio, in realtà quando si è alla guida di una grande impresa non si può fare tutto o essere dappertutto, per cui è importantissimo delegare, e soprattutto saper scegliere a chi delegare le cose più importanti.
In questo potete prendere esempio dall’affiatato team di Google, considerato uno dei migliori posti dove lavorare, guidato dalle menti creative di Larry Page e Sergey Brin: conosciutisi durante il dottorato in Scienze Informatiche a Stanford, hanno elaborato un potente algoritmo in grado di analizzare e catalogare il web per rispondere alle domande degli utenti. Per gestire al meglio questo colosso aziendale si sono divisi ruoli e compiti e collaborano con uno staff numeroso, responsabile di diversi settori, e che fa riferimento a loro per il lancio di nuovi prodotti e software e la verifica dell’andamento generale dell’azienda.
In questo senso l’Amministratore Delegato diviene l’animale sociale per eccellenza, capace di interagire in modo efficace sia con i tecnici, i collaboratori e i soci dell’impresa, sia con l’esterno, ossia i finanziatori, gli investitori, i media, i clienti e il pubblico, che sono l’altro fondamentale interlocutore con cui dovrà confrontarsi nel suo lavoro.
Questo è il motivo per cui un buon AD deve essere sempre al corrente di quello che succede nell’azienda che rappresenta e deve credere fermamente nella sua call business e nei prodotti o nei servizi che offre. Sarà chiaramente più facile se l’impresa da gestire è la vostra creatura, e sarà necessario metterci ancora più passione e perseveranza nel caso sia un’azienda in cui siete entrati come semplici impiegati per poi arrivare alla sua dirigenza.